Senza Ritratto. Storie dall’Arte Contemporanea. Intervista a Emiliano Yuri Paolini

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Con questa intervista voglio raccontarvi di Emiliano Yuri Paolini, artista romano che vanta un cv di tutto rispetto.
La prima personale a soli 20 anni, presso la galleria INTERNO UNO di Roma, curata da Stefano Valente, poi un susseguirsi di mostre fino a giungere al 2006, quando l’ Unicef , il Ministero degli Affari Esteri e la Fondazione Internazionale Don Luigi di Liegro inseriscono l’opera “S.AGO.ME. 547” tra quelle dei 180 artisti selezionati per una esposizione itinerante che approda nelle più importanti capitali del Mondo. E ancora premi e riconoscimenti internazionali ( il 2010, che lo vede ad esporre a SHANGHAI (CINA) nella sede DULUON ROAD in occasione dell’ EXPO INTERNAZIONALE SHANGHAI 2010, il 2011, invece, è l’anno della personale presso il “CENTRE D’ ART CONTEMPORAIN DU BRIANCON” in FRANCIA

 

Emiliano Yuri Paolini "Cose & Noncose - Abatjour"
Emiliano Yuri Paolini “Cose & Noncose – Abatjour”

– Comincio questa intervista col chiederti di darmi una definizione di “Arte” e di spiegarmi in che modo, con essa ti confronti.
Arte è il significato attribuito ad un pensiero di bellezza senza tempo né spazio che non è bellezza oggettiva, ma fa parte intimamente della libertà espressiva di ognuno e del suo essere unico tra le unicità. Nei confronti dell’arte non ho uno specifico dovere nè diritto, so soltanto che non posso prescindere dal mio pensiero e il mio pensiero trasforma “inintenzionalmente” qualunque cosa che immagina e la fa danzare nello spazio.

– Facciamo un salto nel passato. Cosa pensi degli artisti della generazione a te precedente? C’è qualcuno che ritieni più vicino alla tua ricerca?
Il mio passato artistico guarda all’informale e ad Alberto Burri,che ho trattato nella mia tesi di laurea. Posso però dire che l’informale, è stato solo una tappa di avvicinamento verso un mondo per me fino ad allora sconosciuto che mi ha aiutato molto a comprendere quelle che tuttora sono le relazioni che esistono tra “Cose & Noncose” ( citazione di uno dei progetti dell’artista), ovvero tra quel mondo nascosto dentro l’uomo e dentro le cose e ciò che vediamo tutti i giorni.

Emiliano Yuri Paolini "Cose & Noncose - Casa"
Emiliano Yuri Paolini “Cose & Noncose – Casa”

– Ad un certo punto l’attenzione dell’arte si è spostata dall’immagine in sé al materiale utilizzato ( pensiamo ad esempio allo stesso Burri… ). Credi si sia trattato di un percorso obbligato? Il tuo rapporto con i materiali “alternativi”?
L’uso dei materiali non è una tendenza o una moda o uno scimmiottare chi prima di te lo ha fatto. I materiali che possono entrare a sostituzione del colore, della pittura, dovrebbero essere necessariamente destinati ad un utilizzo dettato da una profonda esigenza espressiva e da una volontà di ricerca che è anche spirituale. Nelle mie ricerche pittoriche ho utilizzato molti materiali “alternativi” tra i quali rifiuti, detersivi, stoffe, vetro e oggetti di uso comune, ma la mia scelta è dettato da una necessità di giungere ad un risultato compositivo finale al quale altri materiali quali i colori o le vernici non mi avrebbero portato. La mia quindi è una necessità vera e propria, non per voler fare l’alternativo nè tanto meno trovare l’effetto.

– L’aver abbandonato la strada classica dell’arte, l’utilizzo di nuovi materiali, l’ingresso dell’arte concettuale, ha fatto sì che si siano anche modificati i termini riferiti agli artisti. Pensiamo ad una parola come “pittore” ( che so essere un termine che non ami.. ), non ha più lo stesso senso in campo dell’arte contemporanea. Tu cosa ne pensi?
Anche oggi si può essere pittori, ma mentre in passato la pittura era l’unica forma di arte visiva, adesso è uno dei tanti mezzi utili al raggiungimento di un risultato artistico. Credo veramente che il termine pittore, oggi, sia più riferito ad un tecnico del mestiere, come appunto un artigiano o un decoratore che utilizza la pittura per portare a casa uno stipendio. Se invece la pittura viene utilizzata come materia per affrontare una impegnata ricerca artistica e anche di contenuto, allora la pittura svolge un ruolo fondamentale per l’artista.

NEGAZIONE DI DIREZIONE N. 10 cm 160 x 90 (carbone smalti carrozzeria cif cementite stoffa antica e ammuffita su tela)
NEGAZIONE DI DIREZIONE N. 10 cm 160 x 90
(carbone smalti carrozzeria cif cementite stoffa
antica e ammuffita su tela)

– Parliamo ora della tua ricerca artistica. Nelle opere più recenti c’è una estraneazione dal gesto, un apertura all’altro, quasi un tentativo di universalizzare, oserei dire, il ruolo/compito dell’artista. Non rischi così, agli occhi dei più, di minimizzare il tuo lavoro?
Premetto che non mi interessa il giudizio sul mio operato, se viene mosso solo sulla base di fondamenti sterili come quelli di chi guarda un’opera senza tener conto delle motivazioni né del trascorso artistico dell’autore. La mia è una ricerca sul valore della vita studiato in quello spazio fermo e in quel tempo nullo che intercorre tra la presenza dell’uomo nel mondo e l’ingresso in scena delle cose intorno ad esso, che rende assente il valore dell’artefatto per avvicinarsi di più a quella “voce” inudibile che parla della verità dei rapporti esistenziali. Quello che fa parte della verità più profonda dell’uomo viene espresso durante un atto non pensato e non voluto come quando, ad esempio, si pensa al senso della vita o dell’arte seduti sulla tazza del cesso.

– Qual è, invece, l’importanza dell’ironia nelle tue opere.
L’ironia non è importante, perchè hanno importanza soltanto le cose che si vogliono. L’ironia come il pensiero non la cerco, è parte di me

NEGAZIONE DI DIREZIONE N. 7 cm 120 x 60 (SMALTI CARROZZERIA ROSSETTI CIF su TELA)
NEGAZIONE DI DIREZIONE N. 7 cm 120 x 60
(SMALTI CARROZZERIA ROSSETTI CIF su TELA)

– Ad una prima occhiata sembrerebbe mancare un discorso unitario, un filo conduttore ai tuoi lavori, quanto meno se ci fermiamo all’immagine. Chi volesse andare oltre l’immediatamente visibile, scoprirebbe che l’unità è prepotente, che è presente nel senso, proprio in quel discorso di apertura di cui sopra. Mi sbaglio?
Quando si parla di discorso unitario ci si riferisce alla relazione tra le immagini create in una esperienza di tempo. Se non si vuole essere dentro il tempo ma al di là del tempo e non si parla di sè con la proposta di un feticcio o di un modello fotografico di immagine allora si da importanza al senso e i mezzi per raggiungerlo sono molteplici

– Concludiamo questa intervista, col chiederti di parlarci di ciò a cui stai attualmente lavorando
In questo periodo sto collaborando con un gruppo di amici/artisti che con me condividono l’intenzione di realizzare concretamente dei progetti che parlano o si rivolgono alla società. Abbiamo costituito un’associazione, ( Associazione E’ ), uno dei capisaldi del nostro programma è il concetto di EIZZAZIONE, ovvero l’azione dell’essere, non dell’avere, l’essere inteso come proposta di vita e come istituzione del valore unico del senso.

Emiliano Yuri Paolini "Colosseo Quadrato"
Emiliano Yuri Paolini “Colosseo Quadrato”

Per chi volesse approfondire, vedere anche

http://www.facebook.com/emiliano.y.paolini

http://www.unsorrisodallafrica.com/
http://www.youtube.com/user/eizzazione

 

Lucia Lo Cascio