Le interviste Humouda: Ilaria Novelli.

BELIEVE ME Ink and digital work 2016
BELIEVE ME
Ink and digital work 2016

 

Ilaria Novelli trae ispirazione nei suoi lavori dal mondo virtuale del web, talvolta dai cartoni animati giapponesi, attinge dalle fiabe, ma anche dalla cronaca, dal costume e dalla televisione, per dar forma e personalità alle bambine e alle adolescenti delle sue opere. Combattute tra spavalderia e fragilità, un po’ pseudo-dive e un po’ dark ladies, ma sempre ingenue e sognanti, le ‘monelle’ di Ilaria ben rappresentano tutte le contraddizioni e i paradossi del nostro tempo. Dicotomie che l’artista sottolinea attraverso il contrasto fra uno stile pittorico che rimanda al cartone animato e contenuti mutuati dalla realtà cruda e inquietante della società adulta con la dichiarata intenzione di costringere l’osservatore ad un’analisi critica dei modelli culturali e sociali e del sistema di valori che vecchi e nuovi mezzi di comunicazione di massa propongono alle nuove generazioni.

 

 

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Come descriverebbe sé stessa Ilaria Novelli?

Sicuramente userei una citazione nella citazione dello scrittore William S. Burroughs che alla stessa domanda rispose “ Non mi piace parlare e non mi piacciono quelli che parlano troppo, come Ma Barker (leggendaria criminale statunitense)..che diceva sempre: ‘non mi piace parlare e non mi piacciono i chiacchieroni’ e se ne restava seduta con la pistola in mano”. Essere citazionista fa parte di me, quindi ho già spiegato molto della mia personalità. Sono molto riservata, preferisco comunicare attraverso le immagini, per quanto purtroppo molto spesso possano essere fraintese, ma essendo un’ idealista e una sognatrice a metà strada tra la Cenerentola Disney e Fitzcarraldo, mi assumo i rischi di essere incompresa senza curarmi troppo del parere altrui.

I'd rather blow your mind 35 x 45 cm
I’d rather blow your mind
35 x 45 cm

La tua arte pare un mix esplosivo di antico e moderno. Un misto fra Trevor Brown, Goya e Caravaggio in salsa sado femminista. Quali autori hanno maggiormente influenzato il tuo modo di creare?

Sono lusingata dal paragone (spero che Caravaggio non mi accoltelli) e da amante dell’arte credo di aver rielaborato a mio modo molti temi degli artisti sia contemporanei che del passato, riprendendoli nei miei lavori. Le mie fonti d’ispirazione sono in costante evoluzione e non potrei citare solo autori appartenenti alle arti figurative, spesso le mie idee provengono anche dalla musica, dal cinema, dalla letteratura o dal web. In questo momento potrei citare Thomas Pynchon, Bambi, Andrzej Zulawski, Henry Darger, Marco Ferreri, Mickey Mouse, Liliana Cavani, il film “Salò” di Pasolini, Gummo (di Harmony Korine), Ian Curtis, Raymond Pettibon e molti altri ancora, ma ho gia’ scritto una lista troppo lunga e noiosa!

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Quale messaggio desideri veicolare attraverso le tue illustrazioni?

Sicuramente al di là del significato di ogni singola illustrazione, il messaggio principale è quello di non soffermarsi mai all’apparenza, una sfida che porto avanti anche personalmente nella vita di tutti i giorni.

 

Il sesso è il più grande niente di tutti i tempi” dice il maestro per eccellenza della cultura Pop, Andy Warhol. Quanto questa componente è importante per la creazione prima e l’espressione poi?

Condivido il pensiero di Warhol e lo trovo incredibilmente contemporaneo, il sesso fine a sé stesso  è privo di ogni significato, la saturazione mediatica di immagini pornografiche l’hanno reso ulteriormente asettico e asfittico. Credo maggiormente nel sentimento e nell’erotismo come espressione dell’animo umano, nelle mie creazioni ogni rimando di natura sessuale è puramente allegorico, un tentativo di indagare simboli appartenenti al classicismo e alla psicoanalisi.

6years
SIX YEARS LATER Ink & Digital Illustration

 

In diversi tuoi lavori troviamo rimandi più o meno espliciti alla cristianità che con grande maestria riesci a contestualizzare in un contesto onirico. Quali sono i nuovi valori che le monelle vogliono mostrare?

Non sono religiosa, ma sono stata geograficamente influenzata sia dall’arte che dall’educazione cristiana, come scriveva Nietzsche “Il Cristo crocifisso è il più sublime di tutti i simboli, anche ora.” Mi interessa la semiotica cristiana in quanto riflessione sul concetto di vita e morte e da iconoclasta cerco di rielaborare tutto ciò che appartiene alla mia formazione culturale in chiave personale. In quanto donna mi sento esposta al pregiudizio, spesso anche da parte di persone appartenenti al mio stesso sesso e per quanto i miei lavori nascano anche in maniera del tutto spontanea mi trovo spesso a raffigurare scene di martirio. Mi piacerebbe davvero poter comunicare dei valori attraverso le mie opere e sicuramente la scelta di utilizzare quasi esclusivamente personaggi femminili è mirata a valorizzare le donne e la loro personalità, per il resto vorrei lasciare a chi guarda l’interpretazione dei simboli utilizzati, nella speranza che il mio desiderio di far riflettere e stimolare la fantasia dello spettatore si realizzi.

 

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From my sketchbook diary Ink and digital Sad Katana Girls Club

Come nasce tecnicamente un tuo lavoro?

Non ho un processo tecnico ricorrente, a volte mi capita addirittura di scrivere prima di realizzare un lavoro, altre di disegnare quasi in trance la prima cosa che mi viene in mente. Sicuramente per i quadri è fondamentale partire da uno schizzo che rielaboro o direttamente sulla tela, spesso facendogli assumere forme diverse, o se l’idea è più complessa del solito, cerco di dargli l’aspetto definitivo su un foglio per poi ricalcarlo sulla tela con la carta copiativa in un secondo momento. Per i colori mi affido sempre all’ispirazione e al caso.

 

Quanto di te e del tuo vissuto ritorna nelle tue illustrazioni?

Moltissimo, tanto da considerale una specie di diario visivo o autoritratti interiori. Tutte le mie illustrazioni nascono da un autentico bisogno di esternare i miei stati d’animo e le mie esperienze.

 

Qual è per te il significato di arte moderna?

Parlare di arte moderna oggi e’ un ossimoro, credo che tutte le forme espressive siano state esplorate e sfruttate nel passato, ormai si può solo aggiungere qualcosa di personale, senza inventare niente di nuovo. A mio parere chi fa arte lo fa solo per esigenze personali e di conseguenza anche chi ne fruisce lo fa per lo stesso motivo instaurando tramite un processo puramente onanistico un rapporto tra creatore e spettatore.

 

THIS IS WHAT YOU GET  WHEN YOU MESS WITH US Ink and digital work  (Revisiting Caravaggio)
THIS IS WHAT YOU GET
WHEN YOU MESS WITH US
Ink and digital work
(Revisiting Caravaggio)

Illustrazione tradizionale e collage. Quali differenze e sensazioni “ricevi” dall’uso di questi due mezzi espressivi?

Il collage è sicuramente un mezzo più veloce ed immediato, ma anche limitato dall’elaborazione di immagini preesistenti, quindi mi lascia esplorare possibilità più circoscritte rispetto al disegno. Mi piace utilizzarlo in maniera del tutto intuitiva non partendo quasi mai da un’idea definitiva, lascio che tutti i pezzi si sovrappongano secondo un ordine dettato dal momento e anche se è la forma espressiva che personalmente amo di meno, ne apprezzo l’uso che posso fare della colorazione digitale che permette un’infinità di toni neon/fluo/psichedelici non ottenibili con la pittura tradizionale. Preferisco disegnare e dipingere da sempre quindi mi sento molto più a mio agio con matite e pennelli.

NEW WORK Painting Acrylic on canvas 30 x 40 cm
NEW WORK
Painting Acrylic on canvas
30 x 40 cm

A quale opera ti senti più legata e perché?

Appartengo alla scuola secondo cui quando un’artista ha terminato la sua opera questa non gli appartenga più, soprattutto quando sto dipingendo quadri di grandi dimensioni che mi impegnano anche per mesi, ho l’impressione di trascinare avanti qualcosa che è morto molto tempo prima, nel momento stesso in cui ho avuto l’idea. Per questo trovo il dipingere molto frustrante e allo stesso tempo, per un meccanismo quasi di natura masochistica è la cosa che preferisco fare di più.

 

Arte e denaro il connubio è possibile?

Non so, al momento non riscontro questa possibilità e onestamente mi interessa relativamente visto che quello che faccio nasce da un’esigenza del tutto personale.

 

BIRTH (ink & digital 2015)
BIRTH
(ink & digital 2015)

Puoi anticiparci qualcosa sui tuoi futuri progetti?

Non ho mostre in programma, quindi sto disegnando e dipingendo unicamente per il piacere di farlo nella speranza di migliorarmi ed evolvere sia la tecnica che le tematiche dei miei lavori. Ho terminato da poco una breve storia a fumetti che vorrei autoprodurre in un’edizione limitata e sto collaborando con un gruppo musicale indipendente, gli “SDH” per realizzare la copertina del loro prossimo disco, ma al momento non posso diffondere altre informazioni, come si dice in questi casi: “Stay tuned!”.

 

All images are copyright protected and are property to Ilaria Novelli

 

 

Pagina facebook: https://www.facebook.com/Ilaria-Novelli-406412839381796/

 

Portfolio: http://pinkcage.tumblr.com/

Christian Humouda

Mickey Mouse Clubhouse Digital work
Mickey Mouse Clubhouse
Digital work

 

bipolar - new collage 2016
new collage
2016

 

SAMSUNG CSC
DEATH & THE MAIDEN acrylic on canvas 2015

 

 

SAMSUNG CSC
MY GARDEN Acrylic on canvas 60 x 60 cm

 

SAMSUNG CSC
THE SICK ROSE Acrylic painting 2015/2016 60 x 50 cm

 

Hilary Acrylic on canvas 50 x 70 cm
Hilary
Acrylic on canvas
50 x 70 cm