Dal 17 maggio al 30 giugno presso la home gallery Instancts (529 West 20th Street, New York) si è svolta la prima rassegna d’arte “Senza Ritratto. Storie dall’Arte Contemporanea”.
La Rassegna è stata indetta da InAsherah Art con la collaborazione di Alex Torrenti che gestisce la home gallery in cui si è tenuta l’esposizione che è stata anche sponsor unico dell’iniziativa.Tra i partecipanti ad aggiudicarsi un posto per New York sono stati:
Nadia Albini,
T.E.
Caterina Giuliani,
Emiliano Yuri Paolini,
Stefano Rauzi,
Tony Tenpesta,
e con la partecipazione speciale di
Michael Carson.
Il vincitore della rassegna, tra mille tentennamenni visto l’alto profilo di tutti i partecipanti, è stato Tony Tenpesta, un ragazzo di appena 19 anni con la maturità artistica di un uomo dedito all’arte da una vita.
Ho cercato notizie sul suo conto e mi sembra di avere a che fare con una figura leggendaria più che con una persona in carne ed ossa.
Ecco quanto scoperto ( lui non conferma nè smentisce… ):
Riguardo a Tony Tenpesta non si sa molto, anche il suo nome non so dirvi con certezza se sia reale o frutto di una macchinazione.
Di lui si dice che sia un ragazzo affetto da autismo con un grande talento artistico.
E’ di origine italo canadese.
Forse proprio in virtù di questa sua “difficoltà”, non fa molta vita sociale, non si fa vedere in pubblico, non partecipa direttamente ad iniziative culturali o mondane.
Ho incontrato qualcuno che dice di conoscerlo e la descrizione che me ne hanno dato è di un ragazzetto mingherlino sempre pronto a fuggir via se qualcuno incrocia il suo sguardo.
Ama molto la natura e gli animali tanto da averlo visto mentre lasciava i suoi dipinti vicino a delle tane, ai nidi, distese tra i prati o appese a qualche albero.
Una particolarità che lo contraddistingue è il fatto che porta sempre con se un ramo secco di fiori di ibisco ed un pennello rudimentale di pelo d’orso.
Le sue opere rappresentano tutte dei paesaggi di mondi non ancora rivelati, dove a regnare sono la pace e l’armonia donati dai colori e dai suoni che sembrano percepirsi chiaramente osservandoli.
Questo ciò che Tony scrive delle sue opere:
“I miei sono Mondi Sospesi. Si tratta di Mondi che vivono al di sopra di altri mondi, sulla superficie inesplorata delle terre libere dalla storia. Mondi vivibili e possibili ma rimasti appesi alla soglia del tempo, contesi ancora tra reale ed immaginato, che aspettano solo di essere abitati.”
Insomma, un tipo sicuramente strano e unico, capace di donare un viaggio strepitoso a chiunque si imbatta nei suoi lavori.
Lucia Lo Cascio