“SOGNI E PREMONIZIONI” Mostra d’arte di HERNAN CHAVAR

dal 25 giugno al 10 luglio 2016

Inaugurazione sabato 25 giugno alle ore 18,30

Ancona

LUOGO: Via Bernabei, 39

ORARIO: tutti i giorni 18,00-20,00.

CURATORI: GalleriaPuccini AssociazioneCulturale

COSTO DEL BIGLIETTO: ingresso gratuito

PER INFORMAZIONI: [email protected]

SITO UFFICIALE: http://www.galleriapuccini.it/

13465991_1751663981758031_1209918580130308829_n

” Hernàn Chavar sovverte i generi e li reinventa in un sistema che può definire questo artista come un “romantico” che non segue le regole del “kalòs kai agatòs” (bello è anche buono), piuttosto Chavar vede un cosmo popolato di esseri viventi che, anche se non definiti attraverso i canoni classici della bellezza greca qualificata dalla proporzione, sono belli nel loro esserci.
Al brutto, infatti, viene rivendicato un certo spazio, variabile a seconda delle parti, a patto però che esso sia reso funzionale a esiti “belli” o comunque inscrivibili nelle consuete categorie estetiche.
In realtà è la vita stessa che viene rappresentata, perciò è del tutto secondario che essa sia incorporata in un’estetica determinata.
Tentacoli di piovre, pesci degli abissi, funghi e fiori che nascono e fioriscono dal sangue che pompa nelle vene umane rappresentate in sezioni anatomiche sono di per sé soggetti che istintivamente quasi nessuno apprezzerebbe in un’opera d’arte, invece Hernàn Chavar riesce a renderli pregevoli, delicati, quasi fragili nella precarietà che contraddistingue l’esistenza.
Creature bizzarre che emergono dalle nebbia dell’inconscio incarnando un immaginario quasi Lynchiano fatto di atmosfere disturbanti, oniriche e innaturali rese dall’artista attraverso la scelta dei soggetti restituiti sulla carta dal mix di tecniche e colori peculiari e riconoscibili come opere di Hernàn Chavar.
Il lavoro dell’artista è totalmente concentrato sul soggetto dell’opera, senza orpelli che spezzerebbero l’equilibrio tra il fondo bianco, pulito, asettico e il disegno contraddistinto da colori evocativi come il blu e il viola su cui Chavar interviene più volte delineando protagonisti diversi ma sempre accomunati dal movimento vibrante che ripristina un bilanciamento armonico con l’immacolato spazio circostante.” (Rebecca Delmenico)