L’artista che l’organizzatore Azalea Promotion è riuscito a portare nella suggestiva Piazza Unità d’Italia a Trieste è il leggendario fondatore e frontman poliedrico dei Talking Heads, colonne portanti della New Wave americana, attivi fra il 1974 e il 1991, il cui lavoro è stato ed è ancora fonte d’ispirazione per moltissime band contemporanee (ad esempio: Radiohead). Talking Heads: 77 (1977), Remain in Light (1980), Speaking in Tongues (1983) sono le principali opere considerate d’importanza fondamentale per la musica rock, e non solo.
In una piazza bagnata dalla pioggia, ma colorata da ombrelli e k-way, David Byrne ha fatto il suo ingresso alle ore 21 con Here, seguito dai musicisti, coristi e ballerini di tante diverse nazionalità che lo hanno accompagnato durante tutto il tour di American Utopia, esibendosi assieme a lui sul palco. Chiamare lo show di Byrne “concerto” è dir poco: quello messo in scena è un vero e proprio spettacolo, con una scenografia composta da luci, ombre e colori ben pensati, coreografie di ballo, musicisti che camminano sul palco mentre suonano. David Byrne, illuminato costantemente dai fari, canta, suona, si muove a ritmo di musica, senza mai perdere la gran classe ed eleganza che lo contraddistingue. C’è tempo anche per intraprendere un discorso su una causa che gli sta particolarmente a cuore, ovvero su quanto sia importante votare, esercitando un proprio diritto, non solo nelle grandi elezioni politiche, ma anche in quelle “piccole”, perché se si cambia a partire dai piccoli luoghi, sarà poi possibile cambiare anche nei grandi territori.
Tutto ciò che arriva alle orecchie del pubblico è praticamente perfetto, in modo assurdo: è lo stesso David Byrne a sottolineare che nulla è in playback o preregistrato, ma tutto ciò che ascoltiamo proviene dal vivo da lui e i suoi musicisti.
Non c’è un singolo pezzo che non renda eseguito sul palco: sia le canzoni dal sound più “rilassato” dell’ultimo album American Utopia, sia quelle più movimentate e dance provenienti dalle collaborazioni con altri artisti quali Fatboy Slim, St. Vincent e X-Press 2, sia, soprattutto, i grandi brani provenienti dalla discografia dei Talking Heads. Infatti, il pubblico si infiamma allo scattare delle prime note di I Zimbra, Slippery People, Born Under Punches, Blind, The Great Curve,ma soprattutto delle celeberrime This Must Be the Place, Once in a Lifetime e Burning Down the House.
Di seguito, la setlist completa della serata:
Here
Lazy
I Zimbra
Slippery People
I Should Watch TV
Dog’s Mind
Everybody’s Coming to My House
This Must Be the Place
Once in a Lifetime
Doing the Right Thing
Toe Jam
Born Under Punches (The Heat Goes On)
I Dance Like This
Bullet
Every Day Is a Miracle
Like Humans Do
Blind
Burning Down the House
Encore:
Dancing Together
The Great Curve
Giulia Ambrosini @InAsherah Art