Oltre il Silenzio: ‘Anything to Say?’ e il Coraggio di Parlare

Anything to Say? Davide Dormino e Charles Glass,

In un’era in cui il valore della trasparenza e della libertà di espressione è messo continuamente alla prova, l’opera d’arte pubblica “Anything to Say?” si presenta come un simbolo indomito di resistenza e integrità civica. Questa creazione nasce dalla sinergia tra l’artista italiano Davide Dormino e lo scrittore e giornalista americano Charles Glass, proponendosi come uno stimolo alla riflessione sulla necessità di una comunicazione aperta e il ruolo cruciale del coraggio individuale.

L’opera ritrae Edward Snowden, Julian Assange e Chelsea Manning, figure emblematiche della lotta per la trasparenza, erette su tre sedie, con una quarta lasciata intenzionalmente vuota. Gli artisti invitano il pubblico a occupare quest’ultimo posto, a prendere la parola, testimoniando l’importanza vitale di farsi portavoce delle proprie convinzioni.

Davide Dormino ha frequentemente sottolineato nelle sue interviste l’obiettivo dell’opera: suscitare una meditazione collettiva sull’essenzialità della libertà di parola e dell’impegno personale. In un contesto globale incline al silenzio, “Anything to Say?” diventa un invito a rompere le catene dell’inerzia, esortando a condividere il proprio punto di vista senza timore.

Julian Assange

Dall’altra parte, Charles Glass mette in luce la rilevanza del coraggio civile, concetto cardine dell’installazione. Snowden, Assange e Manning hanno scelto di esporsi, rischiando la loro libertà personale, mosso dalla convinzione imperativa di rivelare la verità. Glass lancia una sfida etica a ciascuno di noi, interrogandoci sulla nostra disponibilità a metterci in gioco per difendere i nostri ideali e sulla valutazione del prezzo della verità.

L’arte ha da sempre il potere di smuovere coscienze, di favorire il pensiero critico, di agire come catalizzatore per il cambiamento sociale. “Anything to Say?” incarna appieno questa funzione. L’opera non si limita a omaggiare i suoi protagonisti, ma diventa un palcoscenico per la partecipazione attiva, un’esortazione a diventare artefici del discorso pubblico.

Chelsea Manning

La scelta di rappresentare proprio queste tre figure non è casuale: simboleggiano una battaglia contemporanea per la verità e la trasparenza, persone che hanno osato contrapporsi a poteri consolidati per far emergere realtà nascoste. Tuttavia, “Anything to Say?” non aspira a essere solamente un monumento alla loro resistenza; anela piuttosto a fungere da monito, da ricordo costante della responsabilità che ciascuno di noi detiene nei confronti della verità e della libertà di esprimersi.

La sedia vuota si configura come l’elemento più evocativo dell’opera, un chiaro appello alla partecipazione. Dormino e Glass mirano a ispirare una moltitudine, non solo a celebrare il coraggio di pochi. Questo spazio vuoto è un promemoria: ognuno ha una voce, ognuno può schierarsi, ognuno ha “qualcosa da dire”.

Edward Snowden

In un’epoca sovrastata da fake news e ambiguità, il messaggio di “Anything to Say?” risuona con urgenza. La libertà di espressione è un diritto imprescindibile, ma comporta altresì una grande responsabilità. Dormino e Glass ci ricordano che la battaglia per la verità deve essere incessante, e che il coraggio civile non è un’opzione, bensì una necessità.

Con “Anything to Say?”, gli artisti hanno edificato un santuario simbolico di resistenza, un crocevia tra arte e impegno sociale, un manifesto a favore della libertà di parola. L’opera è una chiamata alle armi, un invito a essere intrepidi, a riflettere, a parlare.

In definitiva, “Anything to Say?” trascede la sua natura di scultura; si rivela un movimento, una dichiarazione di principi, un invito all’audacia e al pensiero critico. Davide Dormino e Charles Glass hanno realizzato qualcosa che va oltre la materia, donando alla comunità internazionale un simbolo di incoraggiamento a credere nel potere della verità e nella forza della parola. La sedia vuota ci attende, pronta ad accogliere la voce di chi è disposto a parlare, di chi ha “qualcosa da dire”.