Il Viaggio iniziatico del “La Montagna Sacra” di Jodorowsky

“La Montagna Sacra” di Alejandro Jodorowsky, un film del 1973, è una fusione unica di surrealismo, simbolismo esoterico, e critica sociale. La storia segue un viaggio iniziatico del protagonista, il Ladro, che somiglia a Gesù Cristo, in un percorso di trasformazione spirituale e fisica. Accompagnato dall’Alchimista e da altri personaggi simbolici, intraprende una missione per trovare i Nove Immortali, che si dice governino il mondo.

Il film, noto per il suo stile visivo straordinario e l’intenso uso di simbolismo, è un esempio principale della cultura psichedelica degli anni ’70 e un’icona dei cosiddetti midnight movies. Jodorowsky utilizza un linguaggio cinematografico allucinato per esplorare temi come la ricerca della verità universale e la critica alle strutture di potere esistenti. Il film è anche noto per le sue scene intense e rituali, incluso l’uso di ayahuasca, e per il suo finale controverso, che rompe la quarta parete.

La colonna sonora del film, curata dallo stesso Jodorowsky, mescola generi musicali diversi, da canti gutturali tibetani a jazz e musica etnica sudamericana, contribuendo all’atmosfera unica del film. Inoltre, Jodorowsky ha scelto un cast insolito, includendo individui provenienti da sfondi molto diversi, non necessariamente attori professionisti, per enfatizzare il tema della trasformazione e del dinamismo della vita. 

Il film è strutturato in tre atti che sfidano le convenzioni narrative tradizionali. Nel primo atto, vediamo il protagonista, il Ladro, superare una condizione di dissoluzione e incontrare l’Alchimista. Quest’ultimo introduce il Ladro e altri personaggi chiave nel viaggio verso la “montagna sacra”, simbolo dell’illuminazione spirituale.

Il simbolismo dei tarocchi, in particolare i tarocchi marsigliesi, gioca un ruolo fondamentale nel film. Jodorowsky utilizza i tarocchi non solo come strumenti divinatori ma come mezzi per l’introspezione psicologica, collegando i personaggi del film alle carte dei tarocchi che rappresentano aspetti diversi della loro identità e del loro viaggio.

Il film tratta temi di superamento del Sé e di rifiuto dell’immagine esteriore. Nel corso del film, vengono affrontate diverse critiche sociali e religiose. Ad esempio, il primo atto presenta una critica al cristianesimo istituzionalizzato e alle forze di polizia come simboli di autoritarismo, così come alla società che si diverte con la crudeltà della storia e della cronaca.

L’alchimia è un tema ricorrente, con simboli come il vaso a forma di uovo, che rappresenta la rinascita, e l’omunculus e l’aqua permanens, simboli della trasformazione alchemica. La figura del pavone, simbolo alchemistico della totalità, appare nei titoli di testa e durante il film, rafforzando l’idea di un viaggio verso la completezza e l’integrazione. L’enneagramma, un altro simbolo significativo nel film, rappresenta un modello universale per la comprensione del mondo e collega i personaggi alla pietra filosofale alchemica.

Il tema dello sciamanesimo è evidente nel percorso di crescita e purificazione intrapreso dai personaggi sotto la guida di sciamani, un aspetto chiaramente influenzato dalle esperienze personali di Jodorowsky con lo sciamanesimo e la psicomagia.

Infine, i mandala, un tema centrale nel film, sono interpretati secondo la visione di Carl Jung come simboli del centro della personalità e della fonte di energia interna.

In sintesi, “La Montagna Sacra” è un viaggio simbolico ricco di metafore, critica sociale, e introspezione psicologica, che riflette la visione unica di Jodorowsky sul mondo e sull’esistenza umana.