Woolpit e la storia dei bambini verdi.

 

Ci troviamo a Woolpit, nella contea di Suffolk nel sud della Gran Bretagna, il periodo è quello medioevale, XII secolo sotto il re Enrico II.

La storia che vogliamo raccontarvi ha come protagonisti due bambini, cosa hanno fatto di tanto sorprendente? In realtà nulla se non fosse che erano verdi.

Impossibile! direte, eppure ne troviamo traccia, oltre che in leggende e canzoni popolari del posto, in ben due differenti documenti ufficiali; il primo è stato scritto da un abate cistercense, Ralph di Coggershall, cittadina a circa 40 chilometri da Woolpit che racconta degli strani bambini nel suo libro Chronicon Anglicanum. William di Newburgh è il secondo, uno storico inglese oltre che canonico della prioria augustiniana di Newburgh, nello Yorkshire, che spiega dello strano ritrovamento nella Historia rerum Anglicarum.

Andiamo al punto e appaghiamo la curiosità che sicuramente vi starà consumando.

Era un giorno di lavoro qualunque quando un gruppo di agricoltori furono distratti da strani versi provenienti da una fossa che doveva fungere da trappola per lupi. Abbandonando la loro attività, si avvicinarono cauti al posto e immaginate il loro stupore nel vedere bloccati nella buca due bambini verdi, un maschietto e una femminuccia.

I due vennero guardati con diffidenza, tra preghiere e bestemmie si consultarono sul da farsi. I bambini erano assai strani oltre che per il colore della pelle, parlavano una lingua a loro incomprensibile ed erano vestiti con abiti assemblati in maniera particolare di materiali sconosciuti ma si trattava pur sempre di fanciulli, questo deve aver avuto la meglio sulla decisione finale, come lasciarsi scappare poi la possibilità di evangelizzare due strane creaturine come quelle?

Avrete dunque capito che soccorsero i piccoli e li portarono al borgo dove furono accolti dal signorotto locale, Richard de Caine di Wilkes.

All’inizio fu una vera tragedia greca (con aplomb inglese, sia chiaro…). Non si riusciva a comunicare, maschietto e femminuccia rifiutavano qualsiasi cosa portassero loro da mangiare, deperivano a vista d’occhio. Successe poi che qualcuno portò dei fagioli e la storia prese un’altra svolta. I bimbi dati ormai per spacciati, si ripresero mangiando il legume crudo, di cui si rivelarono ghiotti.

Santo Fagiolo! ci sentiamo di esclamare perché la pancia piena fa miracoli. I bambini cominciarono ad aprirsi e ad abituarsi ai ritmi del villaggio. Cominciarono ad impararne usi e costumi e, eziandio, la lingua che li e ci avrebbe consentito di capire qualcosa in più riguardo a loro.

La comunità tutta si strinse intorno ai due bambini e, appena furono fuori pericolo decise che i tempi erano maturi, dovevano essere accolti tra le braccia di Dio, purificati dal peccato originale, riceve il battesimo, insomma. Così fu. Peccato che il maschietto prese forse troppo alla lettera la parte dell’abbraccio e morì di malattia (non si specifica quale).

Rimane la femminuccia che invece cresce forte e sana, impara l’inglese e pare, perda il colorito verde del suo incarnato. Per la gioia di tutti diventa una brava e comunissima cittadina tanto da prendere marito non appena l’età glielo consente. L’uomo, si racconta, era un ambasciatore di Enrico II e il matrimonio si svolse a King Lynn, nel vicino paese di Norfolk.

Secondo alcune testimonianze, la donna, ex bambina verde, prese il nome di Agnes Barre e i suoi discendenti abitano ancora le terre della Gran Bretagna.

Manca qualcosa? Perché va bene il lieto fine quasi per tutti ma volete sapere chi erano questi due bambini e da dove venivano? Avete ragione. La ragazzina, infatti, imparato l’inglese racconta quanto successo a lei e suo fratello. Riferisce che venivano da un posto in cui vivevano in un perenne crepuscolo perché il sole non c’era, un posto sotterraneo dove tutti gli abitanti avevano il loro stesso incarnato verde. Narra di una terra luminosa che si intravede dal posto dove vivono e che era visibile da un fiume.

Come arrivarono da noi, nel nostro mondo? Pesto detto; da una grotta! Come nelle migliori tradizioni la curiosità, li spinge ad entrare in una grotta a loro sconosciuta per esplorarne l’antro abbandonando il gregge che avevano il compito di sorvegliare.

Una volta entrati, persero l’orientamento per via del buio e della vastità della grotta che li aveva inghiottiti. Procedettero a caso fino a quando furono sorpresi dalla luce del sole che li condusse fuori dalla grotta e nella terra di Woolpit tra i contadini che li accolsero.

Di più non sappiamo dirvi. Diverse sono le congetture ma noi ci limitiamo a raccontarvi i “fatti” lasciando a voi le speculazioni del caso.

Cassandra Rotelli

Lucia Lo Cascio