Vampiromania

Nosferatu, il principe della notte di Werner Herzog - 1979
Nosferatu, il principe della notte di Werner Herzog – 1979

 

Senza alcun dubbio quella del vampiro è una condizione che da secoli ci suscita fascino e terrore al contempo.

Oggi più che mai sembra essere un fenomeno di gran moda. Cerchiamo di viaggiare insieme alla scoperta del vampirismo tra miti, verità e finzioni.

La prima domanda che ci poniamo è se i vampiri sono o meno reali… Ebbene, vi stupirà sapere che il mito dei vampiri nasce nel XVI secolo allorquando dei becchini, aprendo una fossa comune hanno scoperto dei cadaveri con del sangue che colava dalle loro bocche. Non sapendo la causa di tale fenomeno, hanno pensato si trattasse di demoni che la notte tornavano in vita per succhiare il sangue di poveri malcapitati.

In realtà il sangue che scorreva dalle bocche di quei cadaveri altro non è che un processo naturale di decomposizione ignoto all’epoca.

La Vampira di Venezia
La Vampira di Venezia

E si sa la paura corre veloce tra i collegamenti delle sinapsi cerebrali e da lì a passare alla bocca che urla forte la notizia è questione di un istante.

Probabilmente l’attribuzione di creature notturne nasce dagli stessi becchini che, avendo aperto le fosse in pieno giorno trovando il sangue secco sulle labbra di quei miseri cadaveri (vaglielo a spiegare che neppure da morti i loro corpi avrebbero trovato pace…), hanno pensato che svolgessero la propria attività di succhia sangue incalliti di notte, nascosti dal buio delle tenebre.

Sapete che si inventarono per fermare la loro sete di sangue? Un mattone! Già, infilavano un bel mattone nella bocca di questi cadaveri seguendo un rituale di esorcismo.

A tal proposito, recentemente proprio nel territorio italiano, nello specifico a Venezia, l’archeologo forense Matteo Borrini, ha rinvenuto durante lo scavo alle fosse comuni dell’isola veneziana del Lazzaretto Nuovo, il tescio di una donna risalente al XVI, a cui avevano appunto inserito una pietra in bocca a bloccarne l’attività vampiresca.

E i pipistrelli? perchè collegarli ai vampiri?

Niente di più semplice…

Dracula di Tod Browning -  1931
Dracula di Tod Browning – 1931

Queste bestie fanno delle piccole incisioni sulla pelle degli animali da cui poi leccano (non succhiano – ma anche questo era all’epoca ahimè ignoto..) il sangue. Aggiungiamo che questi animaletti attaccano le loro prede (il bestiame, mai gli uomini) di notte, ed il gioco è fatto. Se poi vi diciamo che i pipistrelli possono anche essere portatori di malattie come la rabbia, capirete perchè comunque non erano proprio ben visti.

Passiamo ora a Dracula… splendido signore delle tenebre… sexy Dracula!

Ma de che?!?!

Dracula, ormai lo sappiamo tutti, è effettivamente esistito, si tratta di Vlad III, passato alla storia per la sua particolare cattiveria nei confronti dei nemici.

Diciamocelo pure, era un sadico vero e proprio! Usava impalare i nemici uccisi esponendoli sui terreni delle sue proprietà così da incutere un pò di sano terrore ai passanti, non sia mai volessero usurpare il suo titolo o avventarsi alla conquista delle sue proprietà.

Vi chiederete, ma Dracula che significa? Ve lo diciamo noi, vuol dire “Figlio del Dragone”.

Che centra il drago? Fatemici arrivare. Il papà del nostro Vlad diviene membro dell’Ordine del Drago nel 1431, da allora il figlio Vlad III fu noto anche con il nome di Dracula appunto “figlio del Dragone”.

Becchini, decomposizioni, impalatori, ma dov’è finito il fascino immortale, il candido splendore di quelle creature che hanno permeato i sogni erotici (non ditemi di no…) di tutti noi destinati all’imputridimento?

Cari miei, come sempre a rendere fascinosa e immortale questa creatura ci ha pensato l’arte. Primo fra tutti fu Bram Stoker con il suo famosissimo romanzo “Dracula” a mettere insieme tutti gli elementi suddetti condendoli con una buona dose di splendida fantasia e da allora horror fu!

Romanzi, film, fumetti Vampiri e vampirelli in ogni dove per la gioia di grandi e piccini.

Dunque niente vampiri che verranno a farci visita una di queste notti addentando i nostri succulenti colli?

Lettori carissimi noi per non sbagliare, ci asteniamo dall’esprimerci in merito, poniamo il caso che questi per burlarsi della nostra incredulità in una di queste notti vengono davvero a farci visita? Perchè va bene che affollino la nostra immaginazione ma nella realtà preferiremo tenerli alla larga.

Cassandra Rotelli,

Lucia Lo Cascio

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