I fan dei Radiohead e della musica elettronica hanno ricevuto un regalo inaspettato lo scorso 26 settembre: è infatti stato rilasciato, a sorpresa, il nuovo album del cantante Thom Yorke, prodotto dal collaboratore di lunga data Nigel Godrich. Tomorrow’s Modern Boxes consta di 8 brani, per una durata totale di quasi 40 minuti e viene distribuito in formato digitale da BitTorrent, al prezzo di circa 5 euro; è però scaricabile gratuitamente il brano A Brain in a Bottle, subito sponsorizzato grazie ad un videoclip.
“È un esperimento per vedere se le dinamiche del sistema sono qualcosa su cui il pubblico può fermarsi a riflettere un momento”, ha spiegato Yorke. “Se funzionasse - sostiene – potrebbe davvero essere un modo per rimettere un po’ di controllo del commercio attraverso Internet nelle mani delle persone che creano i contenuti. Questo sistema metterebbe i produttori di musica, video, o qualsiasi contenuto digitale nelle condizioni di poterli vendere da sé”.
Tomorrow’s Modern Boxes è la seconda opera solista del cantante e musicista inglese, che ha debuttato nel 2006 con The Eraser, nominato ai Grammy Awards come miglior album di musica alternativa.
Bisognerebbe spendere lunghissimo tempo parlando dei Radiohead, gruppo musicale inglese formatosi nel 1985. Il loro genere si potrebbe definire rock, alternative, britpop, indie, techno e chi più ne ha più ne metta: i cinque di Oxford (oltre a Thom Yorke: Jonny e Colin Greenwood, Ed O’Brien e Phil Selway) hanno dimostrato di sapersi destreggiare in stili molto diversi nel corso della loro carriera, in cui hanno pubblicato 8 album che hanno avuto un enorme successo.
Dalla popolarissima Creep, appartenente alla loro prima creazione Pablo Honey (1993), lo stile dei Radiohead si è evoluto moltissimo, e ciò è chiaro ascoltando anche solo una canzone a caso del loro ultimo album The King of Limbs (2011). Prima, però, sono passati attraverso cinque dischi considerati pietre miliari del rock inglese.
Nel 1995 uscì The Bends, pilastro degli anni Novanta, che presenta sonorità più ricercate rispetto al precedente e vanta pezzi memorabili come Fake Plastic Trees, Just, My Iron Lung e Street Spirit; la rivista musicale Q Magazine l’ha inserito al secondo posto nella lista dei 500 migliori album.
OK Computer venne pubblicato, invece, due anni dopo ed ebbe un eccezionale successo anche negli Stati Uniti; impossibile non adorare Karma Police, No Surprises e la particolarissima Paranoid Android, uno dei brani più amati, inizialmente diviso in tre parti, che viene ancora oggi suonato quasi ad ogni concerto.
Kid A (2000) (inserito da Rolling Stones al primo posto tra i 100 migliori album del decennio) e Amnesiac (2001) si possono, per alcuni versi, considerare quasi una continuazione l’uno dell’altro. il loro sound è molto sperimentale e diverso dallo stile precedente, in quanto si dà ampio spazio a sonorità elettroniche; bastino, come esempio, i singoli Idioteque, National Anthem, I Might Be Wrong, Knives Out. Thom Yorke disse a riguardo: “credo che Amnesiac dia un’altra interpretazione di Kid A, una specie di spiegazione [..] Kid A era come uno shock elettrico. Amnesiac è come essere nei boschi, in campagna. […] L’artwork di Kid A era tutto sviluppato sulla distanza. I fuochi erano tutti dall’altra parte della collina. Con Amnesiac, tu sei nella foresta mentre divampa il fuoco”.
Altra svolta avvenne nel 2003 con il sesto album Hail to the Thief, il cui titolo sembra essere un rimando al coro anti-Bush “Hail to the Chief”. Il singolo 2+2=5 piacerà particolarmente agli amanti del romanzo di George Orwell 1984, ma è indispensabile citare anche There There, The Gloaming e Myxomatosis.
Risale invece al 2007 In Rainbows, album di enorme successo composto da due cd, grazie al cui ascolto è possibile proiettare la propria immaginazione verso atmosfere oniriche incredibilmente affascinanti; è consigliato vivamente soprattutto l’ascolto di Weird Fishes/Arpeggi, Nude e House of Cards.
Credo basti questa breve parentesi riguardo i Radiohead per avere degli ottimi motivi per ascoltare Tomorrow’s Modern Boxes, sperando che arrivi presto anche una nuova opera dell’intero gruppo.
Giulia Ambrosini