Un vocio informe di sottofondo ha dato il la alla performance poi un insieme di note armoniche ha penetrato quel vocio, azzittendolo. L’artista, immobile d’avanti una tela di 10 metri, bianca, lucente, in silenzio assoluto, gli occhi sgranati, sembra in trance.
Comincia.
Un gesto rapido, indefinito, col carbone nero, segna la superficie candida.
La musica, sotto, continua, si fa incalzante. L’artista incide, colpisce (letteralmente!) la tela, imprime le sue impronte. Il gesto è rude, primitivo.
La musica si addolcisce, sembra volerti coccolare, accoglierti. L’artista ammorbidisce il tratto, definisce i contorni.
La musica si apre. L’artista si apre… Abbandona il carbone a favore dell’acrilico (sempre nero) che morbido, avvolge le immagini appena nate. Bianco e nero, disegno e segno sono ora legati. È armonia…
Ecco! Adesso capisci…
Si sta assistendo a qualcosa che trascende il reale in quanto, il reale, lo crea.
È il Big Bang! È il momento in cui il tutto prende forma.. e tu, sei lì, sei parte di esso.
Caos / Armonia, Luce / Ombra, Idea / Azione… VITA!
Noi lì, a bocca aperta, figli della Meraviglia.
Insomma, un’esperienza al limite del conscio che attraverso la partecipazione veicolata dallo stupore ti apre a ciò che È.
Lucia Lo Cascio
Nel video Intervista del prof Stefano Valente all’artista sull’esibizione