La mostra d’arte “Pittura per un suono povero” (curata da Michele Bianchi e Stefano Valente) non vuole corrispondere in modo speculare all’appello contenuto dentro quella provocazione che è stato ed è aver scritto il “Manifesto per un suono povero”. Inoltre il suono povero non deve essere messo a tema, essendo qualcosa di impossibile da pensare. Tuttavia non tutto ciò che è impossibile per il pensiero risulta irrappresentabile per la pittura. Certo si deve trattare di una rappresentazione pittorica che dal suo stesso interno (quindi non in maniera didascalica) si apra all’irrappresentabile, mantenendo il senso vivo della impenetrabilità del mistero. Il mistero deve farsi visibile restando mistero. Ebbene gli artisti Oscar Piattella, Turi Sottile, Antonio Folichetti ed Emiliano Yuri Paolini hanno tentato (riuscendo!) non tanto a significare allegoricamente un irrappresentabile al di là della rappresentazione. Infatti questi artisti hanno messo in opera il richiamo reciproco di visibile ed invisibile, dove il visibile non si esaurisce nella rappresentazione di un oggetto, e dove l’invisibile non è un misterioso significato che stia dietro la rappresentazione. In questi artisti l’invisibile si presenta nel visibile eccedendolo, senza che il primo possa essere riassorbito nel secondo. Per riprendere una felice espressione di Turi Sottile si tratta di migrare al di là del visibile, nella speranza d’ottenere occhi nuovi capaci di percepire il mistero, sentirlo, patirlo. Il loro è un esodo dalla rappresentazione, capace di trasformare i quadri in paradossali icone ebraiche. “Esodo”, qui, è ciò che istituisce la differenza tra l’energia che trasfigura e quel che resta del visibile trasfigurato. Sentire, semplicemente (grazie a queste opere!) il dis-velarsi del mistero, nel luogo dove il mistero si rende visibile restando se stesso. Solo su questa base è possibile oggi sviluppare una critica a quelle immagini idolatriche che hanno la pretesa di ridurre tutto il mistero del mondo a rappresentazione. Le tele qui esposte sono tentativi (riusciti!) di aprire una soglia che più che attraversata, va abitata, percepita, sentita. Questa soglia è il suono povero, un suono che può essere, infatti, solo ascoltato. I dipinti in questione, che ad esso vogliono corrispondere, devono dis-chiudere quell’ambito d’udibilità che è lo spazio non geometrico – facendo nostre le parole di Oscar Piattella – per il suo risuonare; spazio divaricato pronto ad accoglierlo. Questa soglia è un altro nome di quell’altissima povertà francescana, a cui si innalzano e ci innalzano questi artisti, i quali la testimoniano con le loro opere. In esse, come nella persona di Francesco d’Assisi, coincidono miracolosamente humilitas e hilaritas!
PER UN PIANOFORTE POVERO (S.Ragni) Suonare un pianoforte ‘povero’ è un’esigenza che nasce dalla sfida alla modernità: nel mondo assordante e riverberante di oggi, il più ridondante degli strumenti musicali si priva dei suoi pedali, dei suoi accordi e delle sue sovrapposizioni armoniche per far sentire una sua voce icastica. Al di là della tastiera si intreccia una cordiera sofisticata, lussureggiante, vera foresta di fili dorati, ognuno dei quali si vanta di discendere dal monocordo di Pitagora. È proprio pensando a quella mirabile intuizione che da una sola corda tesa fece scaturire l’universo dei suoni, che ora si vorrebbe ripercorrere all’indietro un lungo percorso storico che consenta a uno strumento ‘eccessivo’ come il pianoforte di ritrovare una sua purezza originaria. Dalla complessità alla semplicità, scegliendo musiche e autori che del pianoforte hanno voluto e saputo minimizzare le risorse. Ricerca di campi energetici scarni, scabri come un paesaggio di Giotto. Pianoforte che si fa ‘parola’ e si ‘riconosce’, circondandosi di filosofia, di poesia, di pittura e letteratura. Suono semplice che aggiri la complessità per farsi risonanza interiore motivata e riconosciuta. Suono ‘estatico’ che, come per Florenskij possa proporsi come ‘conoscenza’ del mondo.
TAVOLA PER ACCORDARE LO SPAZIO (O.Piattella) Le linee sono congiunzioni dell’invisibile, vibrazioni di un animismo che dispone i perimetri, i bordi, la pelle di questi frammenti, verso la dichiarazione di un più del loro involucro, proprio come un’aura dialogante e rivelatrice dell’energia interiore, rivelatrice della volontà d’espansione verso quella libertà, che sola, fa il mistero e la verità della pittura.
LUNEDI 20 LUGLIO ORE 12.00 – 24.00 sala san gregorio “Per un pianoforte povero” Lungoconcerto no stop 12h per pianoforte, filosofia, poesia, pittura e letteratura
pittura Tavola per accordare lo spazio O.Piattella tecniche varie su tavola 56×46,3
percorso sonoro 1 Pavane e gagliarde O.Gibbons – Adagio (1997) M.Filotei – Preludio e fuga BWV 855 e Aria variata alla maniera italiana BWV 989 J.S.Bach – Sonata op. 12 J.Sibelius – In der Nacht * Nirvana * 5 schizzi * Gedichte der See E.Bloch – Cantico di Frate Sol * Vexilla regis prodeunt * Sancta Dorothea * I pini di Villa d’Este F.Liszt – Metamorphosis * Mad rush * Wichita vortex sutra P.Glass – Sonata L.Mozart – Des Wolfgangerl Compositiones KV 1 * 6 Tedeschi KV 509 W.A.Mozart – Anghelu ruju L.Canu – Melodia armena A.Babajanian – Lake of Van sonata A.Hovhaness – Due canti armeni F.Bolli – La rondine p.Komitas – Armeniana (2015) E.Alandia – Quattro bagattelle op. 3 C.Sant-Saëns – Nel canto, D’Umbria riverbero (2008) P.Ciacci – Quando mi parli * Penombre (un Kyrie) (2015) L.Di Vora – Nove pezzi (1914) Z.Kodaly – Variazioni su un tema di Schumann * Sonatina di Assisi * Preludio sul Fioretto della Perfetta Letizia * Danza dei sette veli (da Salomè 2015) p.G.Magrino ofm – Sonatina * Un inglese in Italia (2010) T.Young
percorso sonoro 2 (pianoforte a 4 mani con Enrico Cotozzolo) Polka chinoise G.Rossini – Sonata (Una delle più matte) G.Donizzetti – Marche interalliée C.Sant-Saëns
percorso sonoro 3 Lettres intimes * Variazioni op. 1 su un tema di A. Dvorak O.Nebdal – Due Sonate (fa magg. e re magg.) G.B.Pergolesi – Piano M.Feldman – Hormos, Nell’eco delle parole un commiato G.Pernaiachi – Inezie (1917-18) A.Casella – Frammenti del bianco (1995) S.Bracci – Bergamasca G.Gavazzeni – Gli uccelli O.Respighi – 24 preludi (più un finale inevitabile) * Sulla tomba di San Francesco E.Flamini – Music of the Temples of Malta * L’isola mistica * Celestial armonie Astralis G.Camilleri – Sol et eius umbra, praeludium (1981) F.Grillo – Il cielo dipinto sul lago (2012) F.De Rossi Re – Klavierstücke (1923) T.W.Adorno
percorso sonoro 4 (arie liriche) cantate da Erica Valeri, Lucia Paffi e Elisa Bovi
percorso sonoro 5 Harmonies * Valse-ballet * Fantaisie valse * Vexation * Quatre preludes * Six gnossiennes E.Satie
percorso sonoro 6 (lettura del racconto Ritratto da Trucioli della memoria di Arnaldo Ceccato) Sonneries de la Rose+Croix * Trois Gymnopédies * Trois sarabandes * Quatre preludes * Danses gothiques * Prélude à la porte eroïque du ciel * Passacaille * Deux choses * Prélude en tapis serie * Véritable preludes flasques * Les Pantins dansent * Vieux Sequins et vieilles Cuirasses * Aperçus désagréables * Parade * Carnet d’esquisses et de croquis * Les trios valses du précieux dégoûté * Heurs séculaires et instantanées * Avant–dernières pensées * Sonatine bureaucratique E.Satie – Preludio op. 11 n. 3 A.Scriabin – Laulu – Canto op. 92 n. 2 O.Merikanto – Sellingers rownde W.Byrd – Sonata V G.B.Pescetti – Notturno (Sogno di una notte di mezza estate) F.Mendelssohn
MARTEDI 21 LUGLIO
ORE 17.30 sala delle volte • Lorenzo Russo presenta: Manifesto di fondazione. Per una scienza della Riproduzione dei Suoni Musicali
• Laura Pogosyan, traduttrice del “Manifesto per un suono povero” in lingua russa (Манифест к бедному звуку) affiancherà con alcune sue tele Ombre, Penombre, Bagliori, trittico d’arte, musica e poesia (2012): opera audio-visuale con voce recitante, poesie di Ugo Lanzalone, quadri di Bruno Lanzalone, musica ed elaborazione video di Silvia Lanzalone. L’opera verrà integrata da sistemi acustici a reazione d’inerzia realizzati da Michele G. Bianchi su direttive e studi originali dell’ing. Lorenzo Russo (MOde Shape System): il fruitore potrà sperimentare un evento di differenti rappresentazioni di realtà convergenti e confliggenti dove il visibile incrociando una dimensione sonora generata da un sequenziatore ad ambiente inerziale testimonia il tentativo di superare con l’opera stessa il rumore di fondo della rappresentazione presente nelle elaborazioni intellettivo-emozionali che accompagnano normalmente la fruizione (gerarchia dei valori stratificati e separatezza tra le arti)
ORE 21.00 sala san gregorio “Canti dell’Anima” Musiche sacre e popolari russe, arie liriche e romanze recital Nikolaj Marchenko basso
Pioggia polifonica – acrilico su taffetà 100×100 pittura Turi Sottile
Lo sapevo, lo presentivo, lo sapevo poesia Antonio Sagredo
GUARDARE NON BASTA (T.Sottile) La pennellata sulla tela non è un segno fatto col colore, ma è un colore sentito, quindi scelto: non voglio produrre quel segno, ma sento quel colore e faccio uso del pennello per metterlo sulla tela. In quanto sentito e voluto il segno che ne scaturisce non è casuale, ma già contiene in sé (in me in quanto artefice) la spinta a razionalizzarlo mettendolo in rapporto con altri segni, con altri colori: il tutto riscaldato (o bruciato) da quel fuoco naturalmente interiore che chiamo il mio sentire fantastico. Il risultato è quello che è: un segno che non significa se stesso ma qualcosa d’altro, di profondamente diverso.
MERCOLEDI 22 LUGLIO
ORE 17.30 sala delle volte
CONFERENZA-DIBATTITO: L’EDIPO SECONDO PASOLINI Ernesto G. Laura e Michele Bianchi presentano il secondo incontro di “Psicoanalisi del cinema. Cinema della psicoanalisi
• ore 17.30 Ernesto G. Laura, L’”Edipo re di Pier Paolo Pasolini”
• ore 18.15 Stefano Ragni, Pasolini e la musica di Bach
• ore 19.00 Stefano Valente, Pulsione e ideologia
• ore 19.45 Michele Bianchi, L’Edipo secondo Pasolini: la relazione madre-bambino come quartetto della dissonanza
ORE 21.00 sala san gregorio
Musica della luce Alexander Scriabin (preludi, poemi, studi)
pianoforte Natalia Mogilevskaya
Tecnica mista 1980 100×70
pittura Antonio Folichetti
Studio per pianoforte di Scriabin
poesia Lina Sorrentino
Due (19 plegarias y un credo… según la carne)
poesia Martha Leticia Martínez de León
SENZA TITOLO (A.Folichetti) I miei quadri non hanno il titolo perché riguardano fenomeni del cosmo, formazioni stellari, esperienze di pianeti, situazioni di un mio cosmo fantastico. Non scrivo mai i titoli e spesso non firmo i miei quadri: il quadro che viaggia per astrazioni… certo io parto da un semplice presupposto cosmico, ma l’astratto è sempre una piccola porzione di spazio che l’artista sceglie nel cosmo, per cui non bisognerebbe nemmeno incorniciarli i quadri astratti perché devono continuare nel cosmo. Soli lì è possibile immaginare uno strumento che suoni, tra le righe della musica: ecco che quando è astratta, l’opera, non bisognerebbe mai nominarla, l’astrazione bisognerebbe lasciarla all’immaginazione del fruitore. Alberto Burri ci ha insegnato a non nominare mai i quadri, solo i formati e le tecniche
GIOVEDI 23 LUGLIO
ORE 21.00 cattedrale san rufino
Mysterium n.1
Ensemble Assisi Suono Sacro, con la partecipazione del basso Nikolaj Marchenko e con la collaborazione di Terra d’Arte presenterà il Manifesto per un suono povero alla luce di una rinnovata mariologia francescana
musica Andrea Ceccomori Jay Gach Gabriel Fauré
idea Michele Giacinto Bianchi
Un sorriso dall’Africa. La condizione delle donne in Kivu
pittura Emiliano Yuri Paolini
progetto Stefano Valente
NEGAZIONE DI DIREZIONE (E.Y.Paolini) Una freccia che indica una direzione ha dentro di sé la sua negazione poiché l’atto stesso dell’indicare contiene e mantiene il limite, o il veto, della sua stessa indicazione, in quanto strumento deteriore ed equivoco di indicazione del senso. Si tratta dello stesso senso che è generato dal nucleo materno del tutto e che esistendo fa incontrare tutte le direzioni possibili in una sola. Quindi, se il senso è la direzione, quale dovrebbe essere la direzione del senso?
CONVEGNO “MISTERYUM”: PER UN SUONO POVERO
Mysterium, attraverso l’incontro tra le arti, vuole mettersi sulla giusta traccia di un suono che possa essere solo suonato, solo ascoltato, solo chiamato per nome, oltre ogni pretesa di cattura concettuale. Si tratta di un mistero non misterioso. È sulla base di un mistero del genere che abbiamo voluto costruire un ponte che colleghi Mysterium, impossibile opera postuma di Scriabin, e la nostra ricerca di un “suono povero”. Questo ponte malcerto si chiama “sintesi delle arti”. Chi voglia attraversarlo non potrà non confrontarsi almeno con l’idea di “opera d’arte totale”, tenendosi in equilibrio su di un filo che va da Richard Wagner ad Alexander Scriabin e oltre. In questa ricerca Mysterium ha scelto Francesco d’Assisi come compagno di strada. Ciò comporta, innanzitutto, una radicale messa in questione della presunta separatezza delle arti. Queste, le arti, dal loro stesso interno, cominciano a porsi il problema di una possibile sintesi, proprio perché consapevoli della impossibilità etica di ripetere qualcosa come un’opera d’arte totale. Si tratta di ripensare la sintesi delle arti come sinestesia riflettente, dove colori e suoni si accostino pericolosamente aggirando i linguaggi e le culture, nella speranza di giungere all’esperienza di un abbagliamento sensoriale. Un nulla per eccesso di pienezza, un’esperienza-limite che apra all’invisibile senza la mediazione del concetto. Non si tratterà, allora, per l’artista di collaborare a vario titolo ad un’opera multimediale (caricatura, questa, della Gesamtkunstwerk tentata da Wagner); ma sarà il caso, per ognuno, di lavorare dedicandosi alla costruzione di un’opera d’arte inter-mediale, capace di eccedere la categoria stessa di totalità, aprendosi nella sua lieta povertà alla visita dell’Altro, là dove il suono povero risuona.
DOMENICA 19 LUGLIO
ore 10.00 – 20.00 sala pinacoteca
• ore 10.00 Stefano Valente Per un suono povero. Musica e sacro ad Assisi
• ore 10.45 Renzo Cresti Wagner e il sacro “La poetica del puro umano”
• ore 12.15 lettura del Manifesto per un suono povero
• ore 12.30 saluto di Francesca Siciliani
• ore 15.00 Stefano Ragni Florenskij e la musica
• ore 15.45 Michele Bianchi Da Wagner a Scriabin: per una sinestesia riflettente
• ore 16.30 forum con M.Bianchi A.Brizzi A.Ceccomori R.Cresti S.Graziano N.Mogilevskaya S.Ragni S.Valente
• ore 19.00 interventi musicali di Tony Capula (clarinetto) con musiche di G. Deraco e M. Fabbri (prima esecuzione) e di Davide Amati (chitarra)