NO/ON – VALENTINA NOFERINI/EMANUELE NAPOLITANO

Martedì 16 giugno alle ore 18.30

Interno 14

Via Carlo Alberto 63, 00185 Roma

 

 

Il 16 giugno 2015 alle 18:30, Interno 14 presenta NO/ON, doppia personale di Valentina Noferini e Emanuele Napolitano a cura di Micol Di Veroli. La mostra ruota attorno al concetto di visione, elemento in grado di generare metafore che di fatto controllano il reale e le possibili soluzioni di realtà.

I contrasti tra il vedere ed il non vedere, tra l’essere ed il non esserci sono capaci di aprire numerosi interrogativi, sia di carattere ideologico che pratico, all’interno dell’esperienza umana. Creare un punto di discussione tra l’apparire e lo scomparire, tra il reale e l’irreale può rappresentare un valido punto di partenza per riabituare l’occhio e la mente alla fruizione ed all’attenzione riguardo la delle immagini che possono ancora rappresentare una forma di condivisione, memoria ed educazione in relazione alla visione contemporanea del sé, dell’altro e quindi della realtà stessa.

Le opere di Valentina Noferini rappresentano organismi inesistenti che appaiono sulla superficie riorganizzando la forma. In questo caso parliamo della manifestazione di una visione che prima non vi era mai stata. L’artista stimola il fruitore ponendo l’accento sull’enigma del non visto, sulla partenogenesi di creature che non hanno nessuno scopo se non quello di imporre la loro esistenza, sia essa un simulacro o meno.

Emanuele Napolitano si affida invece ad opere preesistenti per operare una sorta di negazione dell’immagine. La limitazione della bellezza rappresenta una visione ostacolata che crea una nuova forma di attenzione attorno alle figure ed agli scenari coperti dalla materia. Questi due punti di contrasto costruiscono quindi un dialogo attorno all’immagine che invita il fruitore a riflettere sull’urgenza di creare nuove forme o sulla necessità di riportare attenzione su quelle già create. Questi simboli, segmenti della realtà che circonda la sfera personale, si pongono nel centro stesso dello scontro tra verità e simulacro, spingendo il fruitore a osservare la realtà su livelli in movimento piuttosto che su di un unico segmento statico e circoscritto
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