La testimonianza di Abla Koukoui: ho sconfitto la malattia

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Di seguito per Voi appassionati lettori Abla Koukoui, adolescente nata in Togo, ha voluto condividere la sua vittoria contro la leucemia.

V. Quanti anni avevi quando hai scoperto di avere la tua malattia? Come si chiama di preciso?
A. Avevo 12 anni ed è un Leucemia Acuta Linfoide B common.

V. Come e stata la convivenza con questo fardello x tutti questi anni? Come ha reagito la tua famiglia?
A. I primi anni è stata molto dura perché le cose sono cominciate a cambiare: non andavo più regolarmente a scuola, frequentavo sempre gli ospedali per sapere, cosa avevo di conseguenza avevo perso gli amici e parte dei miei famigliari. L’ unica persona che mi è rimasta accanto è stato mio padre, credo che lui abbia sofferto più di me perché oltre a rendersi conto che stava perdendo la figlia doveva anche rinunciare a tutti i suoi progetti e a tante altre cose per stare accanto a me. E’ stato un padre meraviglioso senza dubbio! Comunque una volta arrivati in Italia grazie all’Associazione” Io Domani” un canale umanitario per bambini extracomunitari gravemente malati che non possono ricevere cure adeguate nei loro paesi), le cose cominciarono ad andare per il verso giusto.

V. So che ti sei trasferita subito in casa famiglia. Come è stata questa esperienza? ti va di raccontarla?
A. Sono stata ricoverata al reparto pediatrico di Ematologia, Policlinico Umberto I, dove ho immediatamente iniziato le terapie, per un anno, poi mi sono trasferita nella casa famiglia “Peter Pan” dove sono rimasta per quasi 2 anni, continuando le cure in day hospital.
Adesso sono clinicamente guarita e ho sospeso le medicine, ma faccio i controlli ogni due mesi ed è da due anni che vivo con la mia meravigliosa famiglia affidataria e non più in una casa famiglia.

V. Il cammino sembra essere stato molto lungo, ma poi finalmente e arrivata, la stabilizzazione della malattia e, finalmente la guarigione. Vuoi parlarcene?
A. Credo che nel nostro caso non si debba mai perdere la speranza di vivere e di riabbracciare i propri cari una volta fuori da quell’ ospedale da quel lettino, quindi forza e coraggio, le prove più dure ci rendono speciali se riusciamo combattere.

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V. Sai di essere una speranza per molte ragazzi e ragazze nella tua situazione? Che cosa vuoi dire loro?
Certo è tutto un altro mondo vivere in ospedale o in una casa famiglia, dove le persone sanno della tua situazione e non ti giudicano; ho imparato ad ambientarmi e a sentirmi di nuovo accettata grazie alla mia famiglia attuale.

V. Dopo la malattia la tua vita e decisamente cambiata, uscita dalla casa famiglia un nuovo mondo ti ha accolto. Come ti sei sentita?
A. Io devo dire che non ho avuti grossi problemi ad ambientami mi sono sentita la benvenuta e ci siamo voluti subito bene reciprocamente… Oggi mi sento parte della famiglia. E’ meraviglioso tutto ciò!

V. La convivenza con una nuova famiglia non deve essere stata facile inizialmente, vuoi raccontarci qualcosa? Come hai reagito alla notizia che saresti stata adottata? E ora cosa ne pensi? E come te lo aspettavi?
A. Ho sempre desiderato studiare in Italia per avere un futuro migliore cosi il mio sogno si è avverato: ho finito le scuole medie con la scuola in ospedale e il prossimo anno mi iscriverò al quarto anno dell’Istituto Tecnico per il Turismo. Per quanto riguarda il futuro per ora i miei progetti sono: finire il liceo, iscrivermi alla facoltà di Psicologia e fare volontariato nelle Associazioni che mi hanno aiutato.

V. Raccontaci della tua vita attuale, sogni nel cassetto, progetti per il futuro…cosa sogni di diventare?
A. Per quanto riguarda il futuro per ora i miei progetti sono: finire il liceo, iscrivermi alla facoltà di Psicologia e fare volontariato nelle Associazioni che mi hanno aiutato.

Valentina Bellezza