Jack White

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Lazaretto è l’ennesima prova che John Anthony Gillis, in arte Jack White, è uno dei musicisti più interessanti di sempre anche quando non è negli White Stripes. Infatti, l’ultimo album del chitarrista di Detroit ha debuttato alla prima posizione nella classifica Billboard 200, vendendo 138,000 di copie nella sua prima settimana; il merito è soprattutto del primo singolo, omonimo al titolo dell’album, pubblicato in anteprima il 19 aprile, dal sound blues rock.
Mi sbattono in un lazzaretto / nato marcio, stufo marcio / di fare modellini di persone che una volta conoscevo dice White nel testo, a voler significare che si è sentito messo in quarantena; in realtà, ha svelato al giornalista Bob Boilen di npr.org che il protagonista della canzone non è lui stesso, ma un personaggio che si vanta degli obiettivi che è riuscito a realizzare, a differenza dei cantanti hip-hop, che nei loro testi vantano possedimenti immaginari.
La B-side del singolo è nientepopodimeno che una cover della canzone di Elvis Presley The Power of my Love.
Il suo primo album solista, Blunderbuss, risale al 2012. «Per molto tempo ho evitato di pensare a dei dischi da far uscire come solista – aveva spiegato White al magazine Rolling Stones alcuni mesi prima della sua pubblicazione – ma è come se queste canzoni potessero uscire solo a mio nome».

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Le canzoni di Lazaretto sono state ispirate, in parte, da racconti brevi scritti dall’autore quando aveva 19 anni; ora, a 39 anni, Jack White può vantare ben 10 album pubblicati tra White Stripes, Raconteurs e Dead Weather e il 70esimo posto nella classifica dei 100 migliori chitarristi di tutti i tempi secondo Rolling Stones. I suoi talenti non sono solo la chitarra, le percussioni, il pianoforte e la voce, ma anche la recitazione: infatti Jack è attore in vari film, tra cui il pluripremiato Ritorno a Cold Mountain (2003), sul set del quale conobbe Renée Zellweger, con cui fece coppia per un anno.
A tre anni dal loro scioglimento ufficiale, gli White Stripes restano una colonna portante del rock con 6 album pubblicati: The White Stripes (1999), De Stijl (2000), White Blood Cells (2001), Elephant (2003), che si apre con la “canzone da stadio” Seven Nation Army vincitrice di un Grammy Award, Get Behind Me Satan (2005), Icky Thump (2006). Il loro successo è dovuto anche molto al loro stile inconfondibile e suggestivo con i colori rosso, bianco e nero presenti totalmente nell’immagine della band, in particolare nel loro abbigliamento. Parte della visibilità degli White Stripes è conseguenza anche del mistero attorno al legame tra Jack e Meg White, che permise loro di comparire nelle prime pagine di riviste di musica e di cronaca rosa; infatti una versione piuttosto improbabile dice che i due siano i fratelli più piccoli di una grande famiglia e un’altra versione che invece siano stati sposati per quattro anni e abbiano poi divorziato.

Jack e Meg White
Jack e Meg White

Il duo possiede anche un curioso Guinness World Record: nel 2007 ha suonato il concerto più breve della storia, ovvero una sola nota davanti a un pubblico di circa 500 persone a St. John’s in Canada

Giulia Ambrosini