Introduzione all’antropologia culturale

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Lo studio dell’ Antropologia culturale, è lo studio olistico delle varie culture e dell’ umanità.
Questa disciplina ha infatti promosso lo studio sul campo e lo ha sviluppato come uno studio scientifico.
L’antropologia quindi, studia le differenze e le somiglianze culturali tra gruppi di umani; è dominata da ricerche Etnografiche e ha avuto il suo maggior sviluppo agli inizi del XX secolo in Europa e Stati Uniti.
Molte delle teorie antropologiche si basano sulla considerazione e l’interesse tra l’ambito locale ( cioè le culture particolari e il folklore) e l’ambito globale (cioè la natura umana universale, ovvero la rete di connessioni che unisce le persone di luoghi diversi).
Diciamo che l’antropologia culturale ha vari settori, come tutte le altre discipline; come l’antropologia politica, l’antropologia medica, l’antropologia della parentela, l’antropologia religiosa, l’antropologia applicata e l’antropologia psicologica.
Nella rubrica parleremo di tantissimi argomenti inerenti all’ Antropologia culturale e non solo.
L’ Antropologia religiosa, è quella parte dell’ Antropologia che si occupa dello studio dei vari culti religiosi e quindi delle credenze più o meno espresse e dei dogmi, cioè quelle credenze religiose che non possono essere osservate.
La Pratica Religiosa, quindi il rituale , è di particolare interesse per lo studio antropologico ed è una performance comunitaria con variazioni personali e contestuali più o meno evidenti, ma che si basa comunque su di un’ossatura relativamente stabile e stereotipata di gesti e azioni. Il rituale deve essere trasformativo, deve cioè essere un’azione efficace che induce cioè un cambio di uno status sociale.
Si definisce rito qualcosa che non ha effetti trasformativi sulla realtà, si sta semplicemente parlando di un’abitudine, la pratica rituale deve sempre essere costruttiva.

Il rituale deve essere:
Formalizzato: avere un grado di ufficialità e essere in un certo grado fissato. Bisogna però tenere presente che non è assolutamente immutabile, l’attore sociale facilmente può operare adattamenti e reinterpretazioni sulla base rituale;
Vistoso: il rito deve avere visibilità sociale e può essere solenne;
Fondativo: deve dare delle basi per il gruppo umano che lo pratica ed essere trasformativo.

Sono importanti in un culto religioso, tre elementi per permettere un sistema di credenza e ritualità:
un gruppo umano: persone che creano il proprio ambiente, quindi l’uomo diviene l’oggetto di studio antropologico;
un sistema di credenze teologiche ( come la Bibbia, il Corano e altre) sono forti convinzioni assunte come determinanti senza bisogno di dimostrare la loro validità;

modi di vestire, cibi che è permesso/vietato mangiare possono essere importanti indici di credenze religiose.

Ritornando al discorso di rito, esso può essere definito come una ripetizione di parole, azioni e gesti tutti strutturati per poter essere poi efficaci in una particolare situazione richiesta nel rito stesso: le azioni possono essere rivolte alla danza, al canto, alla preghiera stessa. Senza questa serie di comportamenti il passaggio di stato non può avere luogo come non può avere luogo il contatto con la divinità o la forza chiamata.
E’ importante che sia fatto tutto nella correttezza totale, poiché la mancanza di un solo elemento richiesto nel rito stesso rischia di invalidarne l’ efficacia.
Oggi la maggior parte dei giovani hanno difficoltà a farsi catturare dai riti di iniziazione poiché richiedono prove molto particolari alle quali bisogna assoggettarsi.
Perciò molti si identificano nella famosa New Age , cioè questa rete culturale dove i diversi comportamenti sono ispirati dall’idea di un passaggio epocale che stiamo vivendo: la riscoperta di valori e di rituali che porta alla vera conoscenza della gnosi e cioè quella fusione con il divino.
Spesso ci si chiede come mai sia cosi’ importante studiare ancora oggi le modalità dei riti nelle diverse culture, la risposta più plausibile è per una più netta comprensione del passato e del presente dove la tradizione ha la sua forza, nascosta, segreta ma sempre operante.

Chiara Sabatini