Indagini sulle profezie del “Papa nero”

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Alle dimissioni dal Soglio Pontificio di Ratzinger avvenute lo scorso 2013 il dibattito sulle profezie dell’ultimo Papa è esploso.
A Benedetto XVI sarebbe succeduto il “Papa nero”, vale a dire Papa Francesco.
Con l’appellativo di “Papa nero” viene definito il preposito generale dei Gesuiti, l’ordine di cui Papa Bergoglio fa parte, ma volendo essere precisi il “Papa nero” è appunto Adolofo Nicolas e non Papa Francesco.
La profezia, attribuita a Malachia, è la parte finale di un testo contenente 111 brevi motti che descriverebbero i papi, una raccolta che secondo alcune ipotesi si conclude con l’avvento del “Caput nigrum”.
C’è però da precisare che secondo alcune fonti la profezia, datata in teoria attorno al 1140 (Malachia), è stata riportata dal Arnoldo Wion nel 1595 nel libro De Lignum vitae e che sarà poi smentita in quanto opera di un noto falsario del ‘500, Alfonso Ceccarelli.
Ponendo un dubbio e non una certezza sulla paternità della profezia essa recita: «Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà [un] Pietro [il] Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dai sette colli sarà distrutta ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine.»
Di fatto dopo il motto Gloriae olivae (Benedetto XVI), non s parla di un “Papa nero” ma di un “Pietro Romano”.
Di “Papa nero” si parla invece in un romanzo di S.M. Olaf, La profezia dell’ultimo papa.
Passando a Nostradamus, possiamo leggere a riguardo -”L’anno 1609 (il nostro 2001) il clero romano a capo d’anno farà elezione di un grigio e nero uscito dalla Compagnia (o della Compagnia di Gesù). Mai si vide uno così malvagio” – forse troppo poco per parlare di “Papa nero”.
Certamente molto più singolari e specifiche potrebbero essere le rivelazioni che avrebbe ricevuto il signor Giuseppe Auricchia ad Avola, in Sicilia, dal 1990 in poi.
Le sue trascrizioni riporterebbero alcuni messaggi ricevuti in seguito ad apparizioni principalmente Mariane.
Pare che già tra il 2005 e il 2006 Auricchia stesse trascrivendo con una certa precisione i fatti che sarebbero poi accaduti a Ratzinger, il caso Vatileaks e gli avvenimenti riguardanti la crisi economica globale.
Tuttavia, dallo studio sulle fonti non è possibile stabilire con certezza se queste rivelazioni siano state effettivamente scritte prima o dopo gli avvenimenti che trattano e comunque anche nelle trascrizioni di Auricchia non c’è traccia del “Papa nero”.
Insomma, le origini di questa profezia restano un mistero.

Matteo Arcuri