Donare è la strada per la felicità

Da sempre grandi personalità della storia dell’umanità hanno sottolineato l’importanza del dono non solo come atto indispensabile al raggiungimento del Paradiso ma come mezzo concreto per il raggiungimento della felicità.

Se vi dicessi che oggi l’equazione dono = felicità è anche dimostrabile scientificamente, sareste maggiormente stimolati a fare della vostra vita un regalo continuo?

Vi sembrerà pazzesco ma questa dimostrazione esiste.

La ricerca scientifica fornisce dati convincenti a sostegno dell’affermazione secondo cui dare è un potente strumento per la crescita personale e il raggiungimento di una felicità duratura. Attraverso la tecnologia della risonanza magnetica funzionale (fMRI) che mostra come si attiva il cervello quando è stimolato dalla serotonina, chiamata anche molecola della felicità, ora sappiamo che dare attiva le stesse parti del cervello che sono stimolate dal cibo e dal sesso.

 

Gli esperimenti hanno dimostrato che l’altruismo si manifesta nel cervello in quelle aree atte alle sensazioni piacevoli.

 

Il segreto per vivere una vita non solo più felice, ma anche più sana, ricca, produttiva e significativa si troverebbe dunque nell’aiutare gli altri.

Ma facciamo attenzione ad alcune modalità di “elargizione” del dono se il nostro scopo è l’attivazione della serotonina.

Potrebbe infatti verificarsi il fatto che donare ci faccia sentire impoveriti e sfruttati.

Vi domanderete allora, come possiamo donare noi stessi in un modo che non solo renda il mondo un posto migliore, ma ci faccia anche sentire bene?

Vi propongo una serie di suggerimenti che Jenny Santi, consulente filantropica, ha riportato nel suo libro The Giving Way to Happiness: Stories and Science Behind the Life-Changing Power of Giving” :

  • trovare una causa in cui crediamo veramente. L’importante non è quanto diamo ma quanto amore ci mettiamo nel dare;
  • non pensiamo che donare voglia dire alleggerire il nostro portafoglio. Se è vero che anche fare delle donazioni in denaro può essere utile, il dono più prezioso per il destinatario e più soddisfacente per il donatore è il tempo;
  • quando scegliamo una causa a cui dedicarci dobbiamo avere bene in mente quelli che sono gli obbiettivi da raggiungere. Vedere i passi fatti verso un dato traguardo è uno stimolo molto forte per entrambe le parti in causa;
  • l’atto altruistico deve comunque essere bilanciato da un egoismo sano, il rischio è quello di annullarci per l’altro cadendo in stati depressivi o di esaltazione maniacale;
  • essere proattivi e non reattivi. Accondiscendere ad una richiesta di aiuto potrebbe nascondere un sentimento di vergogna del rifiuto piuttosto che di vera generosità;
  • dato un fine, perseguiamolo fino alla fine.

 

La chiave quindi  sta nel trovare il giusto approccio. Una volta trovato, più diamo, più siamo in grado di raggiungere uno scopo, dare un significato alla nostra personale ricerca della felicità.

 

Sparirà con me ciò che trattengo, ma ciò che avrò donato resterà  nelle mani di tutti. (Rabindranath Tagore)