Determinata, onesta, nobile, naturale e attraente, in una parola Donna!

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La donna, per la società maschile di un tempo, è sempre stata colei che si occupa di casa e figli non essendo adatta a fare altro. Per quanto riguarda il mondo dello spettacolo, solo nel XVII secolo la donna poté riprendersi la propria parte nelle commedie teatrali, poiché nel Medioevo far recitare delle donne era una cosa a dir poco disdicevole e gli uomini erano costretti a travestirsi, fingendosi persone del sesso opposto. Fortunatamente nei secoli avvenire la situazione è nettamente migliorata (anche se non sconfitta del tutto) e la donna oggi, è descritta da molti uomini come una creatura nettamente superiore a loro, con un grande intelletto, cuore e virtù.
In tutto ciò, ultimamente, il cinema ha rappresentato quel luogo, dove poter verificare quanto lo stereotipo femminile sia cresciuto nel contesto economico, politico e culturale. Soprattutto nel secondo dopo guerra, la donna è la protagonista di tantissime produzioni cinematografiche e questo perché oltre a essere un’ottima lavoratrice, la donna negli anni cinquanta comprese che attraverso il cinema poteva dar prova di quanto valeva, mostrando al mondo le proprie attitudini. Questo tema, infatti, fu preso molto in considerazione dal regista Antonio Pietrangeli il quale vedeva, nella commedia, il ruolo sempre più centrale della donna evidenziandone una nuova trasgressione, ben lontana dalle situazioni contadine e patriarcali di una volta.

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Nascono così “LE DIVE”, e con loro quel fenomeno di massa che idolatrava quelle donne che erano riuscite a emanciparsi e a farsi apprezzare per quello che erano. Ricordiamo Asta Nielsen, protagonista nel 1910 del film “Abisso” o Lydia Borelli con “ Ma l’amor mio non muore” sino ad arrivare a tempi più moderni con Betta Davis, Anna Magnani, Ingrid Bergman e Brigitte Bardot, donne acclamate da ogni parte del mondo.
Il Museo Nazionale del Cinema di Torino, per celebrare ciò, ha proposto per tutta la stagione primaverile\estiva alla Mole Antonelliana, la mostra “Best Actress, Dive da Oscar” un progetto di Stephen Tapert, il quale rende omaggio a 72 dive del cinema incoronate dalla statuetta per la miglior interpretazione femminile, con oltre 370 pezzi rari fra costumi, pubblicità, manifesti rari, fotografie e abiti da premiazione per La Notte degli Oscar.

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Ai giorni nostri molti sono i film che parlano di donne, si passa da un tema all’altro facendo in modo che a esse siano accostati svariati ruoli, infatti, la donna non è più appendice di nessun uomo ma è libera, un essere umano forte e determinato che combatte per quello che vuole.

Ricordiamo “Mona Lisa Smile”, un film del 2003 diretto da Mike Newell, che narra la storia di una professoressa di storia dell’arte che negli anni’50 con i suoi principi di libertà e d’indipendenza femminile cercherà di schierarsi contro i soliti vecchi insegnamenti dell’epoca, che spingevano la donna solo alla conquista di una buona vita matrimoniale. Un tema

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anticonformista che elimina paure create da una società chiusa e monotona a favore dell’autoaffermazione di ogni singola donna.
Altro bel film di successo risalente al 2009 fu “Agora” di Alejandro Aménabar, il quale narra
la vita della matematica, astronoma e filosofa Ipazia terminata col suo violento assassinio. Con questo film si possono evincere, sia il coraggio e la fermezza di una donna, sia quanto la figura della donna sia stata una figura chiave nella Rivoluzione Scientifica.
Insomma la donna vince ogni giorno sempre più battaglie e come afferma la scrittrice Oriana Fallaci essere donna è molto affascinante, perché è un’avventura che non finisce mai.

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Sara Donfrancesco