Cuba fra parole e immagini: il racconto di Sara Vivona

 

foto di Sara Vivona
foto di Sara Vivona

Sara Vivona (classe ’94) studia Economia a Trieste; ama viaggiare e ama fotografare quello che le piace. Sara è tornata da poco da Cuba, paese lontano da noi sia geograficamente sia come cultura, e ci ha parlato della sua avventura e della sua passione per la macchina fotografica.

 

Come ti sei avvicinata alla fotografia?

Ho sempre viaggiato tanto e fino a prima di compiere sedici anni fotografavo i posti che visitavo, per averne un ricordo, con una macchina compatta praticamente rotta, che funzionava solo grazie al nastro adesivo che ne teneva i pezzi attaccati insieme. Durante un viaggio a Roma, all’interno del Pantheon stavo cercando di fotografare l’oculo, ma non mi era possibile mettere a fuoco sia il cielo che il soffitto, così ho detto, quasi tra me e me “chissà se con una reflex potrei riuscirci”. Il giorno del mio compleanno, la mia famiglia, a sorpresa, mi ha regalato una Nikon D3000, una macchina base, e da quel momento mi sono avvicinata molto di più alla fotografia, anche se all’inizio, come tutti, sperimentavo mediante gli oggetti che mi capitavano sotto mano e il paesaggio che mi circondava. Credo comunque che non sia importante il mezzo per catturare belle immagini: la qualità cambia, ma il soggetto è sempre quello.

Ancora adesso, non posso definirmi “fotografa”, ma piuttosto una persona che sperimenta, e quello che so viene tutto solamente dall’esperienza che ho finora accumulato.

 

foto di Sara Vivona
foto di Sara Vivona

Cosa cerchi di catturare nelle tue foto?

Le idee per le mie foto nascono casualmente, a seconda delle ispirazioni che trovo. Comunque i miei soggetti preferiti sono le persone, quindi le mie modelle di solito sono le mie amiche; mi piace mettere in risalto i particolari più belli ed interessanti di ognuna di loro. Grazie all’esercizio che ho fatto e ancora faccio fotografandole, con il tempo ho iniziato ad applicare quello che ho imparato alle mie foto scattate durante i viaggi, che non ritraggono solo persone, ma anche scenari che mi colpiscono e che voglio cercare di rappresentare al meglio.

 

foto di Sara Vivona
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Cosa raccontano le tue foto di Cuba?

Ho cercato con le immagini di focalizzare l’attenzione sulla grande umanità delle persone che in Occidente è difficile cogliere a causa del continuo progresso tecnologico che ci sovrasta e ci rende distaccati; non dico che sia un male, ma che lì a Cuba è più semplice realizzare belle foto proprio perché è il loro mondo ad essere più semplice.

Sono stata a L’Avana, Cienfuegos, Trinidad e Varadero, che sono posti completamente diversi fra loro. La capitale è piena di auto, rumore, musica ovunque, persone in movimento. Cienfuegos e Trinidad sono rurali e a contatto con la natura, inserite fra montagne, colline e mare. Varadero, invece, è totalmente turistica, con spiagge affollate e resort di vacanza, distaccata dalla realtà del luogo.

Una cosa bellissima di Cuba sono i colori: quelli degli edifici appariscenti, quelli delle sgargianti automobili d’epoca e quelli delle persone bianche, mulatte e nere che sembrano inglobarsi nei colori della città, come se fosse un dipinto.

Questo viaggio mi ha arricchito molto dal punto di vista umano e spero di farne altri in futuro che riescano ad avere un impatto così grande su di me.

foto di Sara Vivona
foto di Sara Vivona

Vivresti a Cuba?

Mi piacerebbe vivere a Cuba, ma solo per un periodo. Sono stata stimolata tanto dal punto di vista fotografico, quindi vorrei tornarci per cogliere quei bellissimi particolari che per mancanza di tempo non ho potuto approfondire, dato che in quindici giorni mi sono spostata in velocità da un posto all’altro (infatti, parecchie delle mie foto sono state scattate in corsa). Sarebbe molto difficile viverci proprio perché, come ho già detto, la loro realtà è completamente diversa dalla nostra.

foto di Sara Vivona
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Pensi che sia importante sentirsi “cittadini del mondo”? Tu ti senti così?

Sì, è assolutamente importante. Ho avuto la fortuna di vedere culture completamente diverse e i miei genitori mi hanno sempre spinto a capirle, spiegandomi che quando si viaggia non bisogna essere spaventati da tradizioni diverse dalle nostre, perché ci possono arricchire. Non so se mi sento a tutti gli effetti una “cittadina del mondo”, ma di sicuro penso che l’Europa sia la mia casa.

 

Collegamenti utili

Instagram:  instagram.com/saravivona

Flickr: flickr.com/photos/50948319@N04

500px: 500px.com/fsara

 

Giulia Ambrosini

foto di Sara Vivona
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