Matisse e il suo tempo. La collezione del Centre Pompidou

 

Henri Matisse, Lorette con tazza di caffè, 1917. Olio su tela, 91x148 cm
Henri Matisse, Lorette con tazza di caffè, 1917. Olio su tela, 91×148 cm

Dal 12 Dicembre 2015 al 15 Maggio 2016

TORINO

LUOGO: Palazzo Chiablese

CURATORI: Cécile Debray

ENTI PROMOTORI: Comune di Torino – Assessorato alla Cultura, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, Polo Reale di Torino

COSTO DEL BIGLIETTO: intero € 13, ridotto € 11 / € 6.50, gruppi € 11, scuole € 6, gratuito fino a 6 anni e altre categorie

TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 011 0240113

SITO UFFICIALE: http://www.mostramatisse.it

Henri Matisse, Ritratto di Greta Prozor, 1916. Olio su tela, 146x96 cm.
Henri Matisse, Ritratto di Greta Prozor, 1916. Olio su tela, 146×96 cm.

“Ho lavorato per arricchire la mia intelligenza, per soddisfare le differenti esigenze del mio spirito, sforzando tutto il mio essere alla comprensione delle diverse interpretazioni dell’arte plastica date dagli antichi maestri e dai moderni.”
Henri Matisse, Notes d’un peintre in “La Grande Revue”, 25 dicembre 1908

Curata da Cécile Debray conservatore presso il Musée national d’art moderne-Centre Pompidou, la mostra Matisse e il suo tempo – dal 12 dicembre al 15 maggio 2016 a Palazzo Chiablese –  per mezzo di confronti visivi rende possibile cogliere non solo le sottili influenze reciproche o le fonti comuni di ispirazione tra le  opere di Matisse e quelle di artisti suoi contemporanei, ma anche una sorta di “spirito del tempo”, che unisce Matisse e gli altri artisti e che coinvolge momenti finora poco studiati, come il modernismo degli anni Quaranta e Cinquanta.

Henri Matisse, Autoritratto, 1900. Olio su tela, 55x46 cm
Henri Matisse, Autoritratto, 1900. Olio su tela, 55×46 cm

Le diverse sezioni della mostra consentono di attraversare l’insieme dell’opera e del percorso di Matisse dai suoi esordi nell’atelier di Gustave Moreau negli anni 1897-99 fino alla sua scomparsa, quando altri artisti si ispireranno, negli anni Sessanta, alle sue ultime carte dipinte e ritagliate. Nove sezioni con un centinaio di opere, di cui 50 di Matisse, sono articolate secondo un filo cronologico scandito da approfondimenti tematici: sulle figure eminentemente matissiane delle odalische o sulla raffigurazione dell’atelier, soggetto ricorrente nell’opera di Matisse ma che, negli anni bui della Seconda guerra mondiale, dà luogo a quadri stupefacenti a firma di Braque, Picasso o Bonnard, in un dialogo invisibile con l’artista isolato a Vence.

La figura di Matisse domina l’arte della prima metà del XX secolo. Artista prolifico e curioso, durante tutta la sua carriera è stato al centro dei dibattiti sulla scena artistica: volta a volta capogruppo dei fauves, osservatore critico del cubismo, discepolo e amico dei suoi predecessori Signac, Renoir, Maillol, Bonnard, maestro di un’accademia e dell’intera generazione degli espressionisti europei, rivale di Picasso, precursore di un’arte astratta per giovani artisti come quelli dell’espressionismo astratto newyorkese o del movimento Supports/Surfaces in Francia.

Tra i dipinti Grande interno rosso (del 1948), Icaro (appartenente alla serie Jazz del 1947) e Ragazza vestita di bianco, su fondo rosso (1946) dialogano con i protagonisti de Il tempo libero (1948-1949) di Léger, Nudo con berretto turco (1955) di Picasso e Toletta davanti alla finestra (1942) firmata da Braque.

Henri Matisse, Il sogno, maggio 1935. Olio su tela, 81x65 cm.
Henri Matisse, Il sogno, maggio 1935. Olio su tela, 81×65 cm.